L'Associazione internazionale dei giornalisti religiosi (IARJ) e la Fondazione per le Scienze Religiose Giovanni XXIII (FSCIRE) sono lieti di annunciare che il giornalista freelance Robin Sheeran è stato insignito del Premio di giornalismo religioso Piazza Grande 2024 per il suo articolo sul divario tra istruzione cattolica e protestante in Irlanda del Nord, Tenere i bambini separati.

IARJ’s Executive Director Peggy Fletcher Stack announcing the recipients of the third Piazza Grande Religion Journalism Award, at the EuARe annual conference, with Herman Selderhuis, EuARe President. Photo Credits: EuARe

La giuria internazionale ha assegnato il secondo posto al corrispondente di guerra José Pedro Frazão per il suo pezzo su una chiesa ucraina in tempo di guerra, A Kherson, la Sagrado Coração católico è ancora in pericolo di vita a causa di bombe e misti.A Kherson, il Sacro Cuore cattolico batte ancora sotto le bombe e i missili.

Il terzo posto è andato al giornalista freelance austriaco Wolfgang Machreich per Robotersegen nicht allen gelegenLe benedizioni robotiche non piacciono a tutti.

La giuria ha inoltre assegnato una menzione speciale al giornalista olandese Lennart Nijenhuis per il suo articolo Come Indi Gregory è balzata agli onori della cronaca mondiale.

I vincitori del premio e della menzione speciale sono stati annunciati ufficialmente dal direttore esecutivo della IARJ, Peggy Fletcher Stack, in occasione della conferenza annuale dell'associazione. Accademia europea di religione (EuARe)a Palermo, il 21 maggio 2024.

Ecco le dichiarazioni della giuria sulle opere vincitrici:

Primo posto

Tenere i bambini separati, di Robin Sheeran per Nuovo Umanista

Un pezzo forte con storie aneddotiche che mostrano come le divisioni tra le comunità cattoliche e protestanti in Irlanda del Nord non siano finite con l'Accordo del Venerdì Santo dell'aprile 1998. 

Descrivendo come i bambini vivono la segregazione nelle scuole e la lotta del movimento per le scuole integrate, la storia porta con sé un messaggio potente sull'importanza dell'istruzione integrata per il futuro del Paese, per evitare un'altra guerra interreligiosa in futuro.

Nel suo resoconto imparziale, Sheeran dimostra un'ampia conoscenza delle questioni presentate e tratta un argomento delicato in modo informativo, presentando una via da seguire. 

La storia è ben curata e fornisce una prospettiva e uno sfondo. 

Secondo posto

A Kherson, la Sagrado Coração católico è ancora in pericolo di vita a causa di bombe e misti., di José Pedro Frazão per Rádio Renascença

Questa è una storia sulla vita di una chiesa ucraina in tempo di guerra. Con una buona narrazione e un forte reportage sul campo, l'autore cattura lo spirito che spinge la chiesa a continuare il suo lavoro nelle circostanze più difficili. La storia è adeguatamente contestualizzata e le descrizioni sono numerose e mostrano la condizione dei cattolici ucraini lungo la linea del fronte, dove la fede si muove nelle profondità del conflitto.


Terzo posto

 Robotersegen nicht allen gelegen, di Wolfgang Machreich per Wiener Zeitung

È una storia interessante e ben scritta sulla tecnologia e la fede, con un focus sul robot di preghiera cattolico "Celeste" e sul robot di benedizione protestante "BlessU-2", considerato l'avanguardia della robotica teologica cristiana.

Un argomento affascinante e innovativo, presentato in modo coinvolgente, che mostra come il giornalismo religioso possa abbracciare i temi e le dimensioni più diverse. 

L'autore fornisce una visione positiva e paralleli con altre religioni, includendo varie voci e punti di vista.

Menzione speciale

Come Indi Gregory è balzata agli onori della cronaca mondiale, di Lennart Nijenhuis per Rete cristiana Europa

La commovente storia di Indi Gregory di una bambina gravemente malata e il conflitto tra i suoi genitori e il personale medico sono stati ampiamente riportati nel Regno Unito, ma questa storia racconta come diversi cristiani hanno risposto alla questione. L'autrice fornisce un contesto internazionale e offre diversi punti di vista che mostrano la divisione tra cattolicesimo e protestantesimo nel considerare questa delicata questione di vita e di morte. 

Una storia ben scritta, con una buona narrazione e diverse dimensioni del soggetto.

Il Premio Piazza Grande per il giornalismo religioso è stato lanciato dalla IARJ e dalla FSCIRE a Bologna nel marzo 2019, durante la conferenza annuale dell'Accademia europea delle religioni (EuARe), per onorare il lavoro dei giornalisti che si occupano di fede e religione in Europa e nei Paesi del bacino del Mediterraneo.

La IARJ e la FSCIRE ringraziano tutti i partecipanti al concorso per aver iscritto le loro storie alla terza edizione del Premio Piazza Grande di giornalismo religioso.

La giuria era composta dai seguenti giornalisti: Jelena Jorgacevic (Serbia), Amanda Coakley (Polonia), Endy Bayuni (Indonesia), Larbi Megari (Algeria), Alberto Melloni (Italia), Peggy Fletcher Stack (Stati Uniti) e Delphine Nerbollier (Germania).

Elisa Di Benedetto, italiana, è stata la coordinatrice del premio per la IARJ.