Anziano che beve un caffè da solo nella casa di riposo di Fosnes in Norvegia
Anziano che beve un caffè da solo nella casa di riposo di Fosnes, in Norvegia. Thomas Bjørkan, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons.

Ovunque i nostri colleghi giornalisti stiano raccontando in giro per il mondo, un potente collegamento tra fede e vita è il bisogno universale di cure aggiuntive quando tutti noi raggiungiamo i nostri ultimi anni di vita.

In qualità di co-direttore generale della IARJ, e poiché risiedo in Italia, ho riferito per la IARJ sul ruolo guida del Vaticano nel tentativo di motivare le istituzioni e le comunità legate alla fede in tutto il mondo a concentrarsi sulla crisi globale dell'assistenza agli anziani nel mondo.

Da quando è scoppiata la COVID19 , i governi si sono concentrati sui modi per assistere e sostenere i membri più vulnerabili della società, soprattutto gli anziani, che sono stati i più colpiti dalla pandemia in tutti i continenti. Non solo è più probabile che subire gravi complicazioni da COVID19, ma sono anche più vulnerabili agli effetti isolanti e alle conseguenze negative delle misure di allontanamento sociale, tra cui ansia, disagio emotivo, solitudine, confusione, depressione, declino cognitivo.

Come ottenere il nuovo documento vaticano

Copertina di un documento vaticano intitolato "Vecchiaia: Il nostro futuro, Gli anziani dopo la pandemia".
Fare clic su questa immagine per leggere e scaricare l'intero documento vaticano di 11 pagine pubblicato all'inizio di febbraio 2021.

La protezione degli anziani è stata uno degli obiettivi principali anche per i leader religiosi e le organizzazioni di fede. Il Vaticano ha recentemente chiesto una nuova attenzione al trattamento degli anziani, come descritto nel documento di 11 pagine VECCHIAIA: IL NOSTRO FUTURO. Gli anziani dopo la pandemia, pubblicato il 9 febbraio dalla Pontificia Accademia per la Vita insieme al Dicastero per la Promozione dello Sviluppo Umano Integrale.

Il documento, di 11 pagine, affronta una serie di questioni legate alla condizione degli anziani durante e dopo la pandemia e invita i leader mondiali a intraprendere riforme significative per costruire un nuovo futuro per gli anziani nella società, ripensando il modello di assistenza per loro. Abbiamo bisogno di una nuova visione, di un nuovo paradigma che aiuti la società nel suo complesso a prendersi cura degli anziani, si legge nel documento, che si rifà all'enciclica di Papa Francesco Fratelli tutti ed è radicato nel suo cultura dell'incontro che spinge contro un cultura dell'usa e getta.

Secondo il Ufficio europeo dell'Organizzazione Mondiale della SanitàFino alla metà dei decessi per coronavirus in Europa si sono verificati in strutture di assistenza a lungo termine, come le case di riposo. È necessario ripensare globalmente la vicinanza della società agli anziani. Molto deve essere rivisto nel sistema di assistenza agli anziani, Monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, ha dichiarato in occasione dell'evento conferenza stampa evidenziando la necessità di coinvolgere la società a tutti i livelli e di prendere in considerazione le sfide culturali, antropologiche ed economiche portate dai cambiamenti demografici. È necessario un serio ripensamento non solo in relazione alle residenze per anziani, ma per l'intero sistema di assistenza alla numerosa popolazione anziana che oggi caratterizza tutte le società.

La crisi globale dell'invecchiamento della popolazione e l'efficienza dei sistemi sanitari sono temi prioritari per il Vaticano. Pontificia Accademia per la Vita, che ha già contribuito alla discussione della conferenza globale Simposio su religione ed etica medica, incentrato sulle cure palliative e sulla salute mentale degli anziani. Un anno fa, ho raccontato di quella conferenza per la IARJ.

Leader religiosi, medici, infermieri, cappellani e operatori sanitari a un forum globale a Roma
Cliccate su questa immagine del mio reportage di gennaio 2020 per leggere l'articolo precedente.

La nuova pubblicazione, OLD AGE: IL NOSTRO FUTURO, fa eco alla precedente conferenza tenutasi a Roma, chiedendo una continuum di assistenza tra il proprio domicilio e i servizi esterni appropriati, e affermando la necessità di dare maggiore importanza al ruolo del caregiver, una professione che è presente nelle società occidentali da anni.

Il futuro degli anziani e della società stessa non può prescindere da un cambiamento nella percezione degli anziani, che devono essere considerati come una dono di Dio e un'enorme risorsa, una conquista da salvaguardare con cura. In quest'ottica, nella prospettiva vaticana l'intera società civile, comprese le moderne comunicazioni sociali, dovrebbe sentono la responsabilità di suggerire e sostenere nuove e mirate misure che permettano agli anziani di rimanere nelle case che conoscono e comunque in ambienti familiari che assomiglino più a una casa che a un ospedale.

Nelle raccomandazioni finali il documento si rivolge alle diocesi, alle parrocchie e a tutte le comunità ecclesiali, invitandole a fare la loro parte, riflettere con più attenzione sul grande mondo degli anzianiricordando così gli sforzi compiuti dai Papi negli ultimi decenni per promuovere un rapporto pastorale più attento con gli anziani. Tra questi, la recente istituzione da parte di Papa Francesco della "Giornata mondiale dei nonni e degli anziani", che si celebrerà ogni anno il 25 luglio.

Il documento è solo l'ultimo di una serie della Pontificia Accademia per la Vita e riprende la riflessione iniziata con la Nota del 30 marzo 2020 (Pandemia e Fratellanza Universale), proseguito con la Nota del 22 luglio 2020 (Humana Communitas nell'era delle pandemie: Meditazioni intempestive sulla rinascita della vita) e con il documento congiunto del 28 dicembre 2020 in collaborazione con il Dicastero per lo Sviluppo umano integrale (Vaccino per tutti. 20 punti per un mondo più giusto e sano).

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